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ASTROLOGIA E OROSCOPI

 

Astrologia Babilonese

L'astrologia ha preso vita in Mesopotamia.
I Babilonesi misero a punto metodi matematici molto precisi che permisero loro di compilare le prime Effemeridi (tabelle periodiche che indicano la posizione dei pianeti, in gradi, nel cielo zodiacale), che permettevano di conoscere l'ubicazione e gli spostamenti degli astri anche per le epoche successive.
In questo modo l'Astrologia prende ufficialmente il posto come culto religioso. Era visto come uno dei mezzi mediante il quale i Sacerdoti venivano a conoscenza delle intenzioni e volontà delle Divinità.
In altri casi in quei tempi si sacrificavano animali per leggerne le interiora, perché si credeva che l'anima risiedesse nel fegato.
Incontestabilmente, erano convinti che la vita e la felicità dell'uomo dipendono in gran parte dai fenomeni celesti e la fertilità del terreno dipende dal Sole che brilla nel cielo così come le piogge.
Nell'età ancora giovane della cultura ed in particolare nella fase nomade/agricola di questo popolo il culto della Luna è ancora più importante di quello del Sole. Era un punto di riferimento molto importante per i sacerdoti e il suo studio venne poi perfezionato nei secoli.
In Mesopotamia l'Astrologia, come la magia, era presente nella cultura del Paese ed era un'istituzione ufficiale che aveva un carattere prettamente religioso ed affidato a Sacerdoti, Esorcisti o Incantatori che officiavano in nome degli dei.
In principio le divinazioni delle sorti erano quelle del Paese ed al massimo quelle del re. Ma, con il tempo, anche alcuni ricchi vollero avere le loro previsioni private...
L'astrologia, ancora oggi, funziona su pratiche messe a punto in Mesopotamia. Di certo si sa che gli astri erano considerati come dèi, quindi il loro comportamento astronomico poteva dare un qualche segnale sulla Loro disponibilità verso le Loro creature. Agli inizi di queste osservazioni celesti non esisteva ancora nessun tipo di calendario ed era di grande importanza considerando li fatto che possono dare l'annuncio dell'arrivo della stagione in arrivo e con essi i momenti favorevoli in cui seminare o in cui sarebbero arrivate le grandi piogge. Quando fu costruito un primo calendario all'epoca di Hammurabi, le loro pratiche divinatorie continuarono. La necessità di un calendario è imposta dalla vita economica, dall'amministrazione (pagamento tasse), dall'astrologia, dalla mistica dei numeri e soprattutto dall'agricoltura. Oltre a questi aspetti il calendario era importante per festeggiare al tempo giusto delle ricorrenze e per capire con compiutezza il volere degli dèi (la divinazione era basata sul momento dell'anno in cui era fatta). Come accennato, fu Hammurabi (circa 2000 a.C.) che attuò una riforma del calendario facendo in modo che i nomi dei 12 mesi babilonesi fossero adottati in tutto l'impero.

Il calendario babilonese è basato sul ciclo lunare che è di 29,5 giorni. Di fatto si alternavano mesi di 29 e di 30 giorni con un anno di soli 354 giorni. La mancanza di 11 giorni ed un quarto ai 365 giorni (un mese ogni tre anni) fa capire le grandi difficoltà che si dovettero superare per accordare l'anno così pensato con quello solare medio che è quello che individua le stagioni. La cosa fu superata con il raddoppio, una tantum, di un dato mese per decreto del re su indicazione dei sacerdoti. Questo provvedimento fu iniziato da Hammurabi che fornì anche i criteri per individuare il momento di raddoppiare un mese (tredicesimo mese).
L'anno comunque inizia con il novilunio che segue l'equinozio di primavera. Ciò fa subito intendere come astronomia e calendario siano strettamente collegati e quanto fosse importante misurare con precisione sia gli equinozi che le fasi lunari. Vi era poi una scansione del tempo in settimane, appunto, di 7 giorni. E quel 7 era di discendenza numerologica (16). Infatti il 7 è un numero nefasto, che fa paura ed allora la scansione di 7 giorni fa sì che si lavori per 6 ed il settimo non si faccia nulla, ad evitare guai (altro che giorno dedicato al Signore !). I giorni della settimana, ancora oggi, sono rimasti quelli dei pianeti noti in Mesopotamia anche se con denominazioni differenti (Marte, Mercurio, Giove, Venere, Saturno) e della Luna (Lunedì). Oggi abbiamo la domenica che è di derivazione ebraico-cristiana, "giorno del signore" ma in origine era "giorno del Sole" come ancora è nella lingua inglese.
Il giorno è poi diviso in 12 unità chiamate Berù ciascuna corrispondente a due nostre ore. In origine il giorno iniziava al sorgere del Sole. Poi si stabilì che iniziasse alla mezzanotte.